SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE O COLITE, CHE TIPO DI DIETA SEGUIRE?
Dopo l’articolo sulla Dieta depurativa post estate, oggi con la nostra biologa nutrizionista Serenella Cavinato parliamo di un problema diffuso con cui molte persone (soprattutto donne) si devono confrontare nell’arco della vita: la fastidiosa sindrome da colon irritabile.
Cosa fare? Cosa (non) mangiare? Come fare per non farla tornare?
Vediamo subito i suggerimenti e le ricette per migliorare la situazione!
Avvertenze
I consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del medico e del nutrizionista, in quanto alcuni pazienti possono richiedere adattamenti della dieta sulla base della situazione clinica individuale.
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La sindrome del colon irritabile (IBS), una forma di colite, è un disturbo intestinale multifattoriale e complesso le cui cause non sono ancora del tutto note. Si è certi però sul fatto che chi ne viene colpito ha un colon particolarmente sensibile e reattivo a determinati alimenti e allo stress.
Colpisce principalmente le donne dai 20-30 anni e può accompagnarsi a funzionalità intestinale alterata.
Spesso la colite è associata ad una specifica sintomatologia tra cui dolori addominali, squilibri dell’alvo, meteorismo, gonfiore addominale specialmente dopo i pasti, nausea, fastidio intestinale, crampi. Si può parlare di sindrome dell’intestino irritabile se il dolore o fastidio addominale sono presenti per almeno tre giorni al mese negli ultimi tre mesi.
Come abbiamo detto le cause della colite possono essere molte e tutt’ora sconosciute però possiamo dire che in presenza di IBS potrebbe esserci disbiosi intestinale, dolico colon, carenze enzimatiche, intolleranza ad alcuni zuccheri.
Questa sindrome può essere tenuta sotto controllo attraverso una corretta alimentazione perchè ciò che mangiamo è naturalmente implicato nel peggioramento o nel miglioramento dei sintomi. Ogni persona può manifestare sintomi differenti e per questo è bene tenere un diario alimentare in cui annotare ciò che mangiamo in modo da associare facilmente i cibi ad eventuali disturbi.
Esistono alimenti che possono peggiorare i sintomi o che non danno disturbo a seconda del soggetto. Ognuno di noi, infatti, è più o meno sensibile a determinati alimenti. Per questo motivo la corretta alimentazione contro la colite non può che essere personalizzata.
La sindrome da intestino irritabile è cronica ma presenta fasi di benessere alternati a periodi di riacutizzazione in cui si presentano i sintomi indicati.
Le indicazioni alimentari variano però in base alla fase in cui ci si trova, se in una fase di fase di benessere o riacutizzazione.
Vediamo come comportarci nel primo caso.
Fase di benessere
Quando non abbiamo sintomi o siano in una fase di forte stipsi cerchiamo di non farci mai mancare questi alimenti:
- Le fibre solubili in genere danno sollievo all’intestino promuovendo la crescita della flora batterica protettiva oltre a favorire il transito e la funzione intestinale e a ridurre l’infiammazione. Assumiamo la fibra attraverso il consumo di verdure, frutta, cereali integrali, legumi con la buccia, semi oleosi macinati.
- Certe categorie di alimenti andrebbero eliminate o ridotti anche in caso di benessere perché promuovono l’infiammazione: latticini, zuccheri e dolcificanti, spezie piccanti, caffè, tè, cioccolato e cacao, alimenti tostati, bibite gasate e zuccherate, alimenti ricchi di sale (es. dado), alimenti contenenti grassi saturi, frutta dolce (banana e uva), alcolici.
- Lo yogurt potrebbe essere mantenuto nella dieta perché contiene fermenti lattici, benefici per l’intestino.
In caso di riacutizzazione della colite
Le indicazioni alimentari cambiano e vanno mantenute finchè la situazione non migliora:
- Gli alimenti ricchi di fibra devono essere ridotti. Vanno preferiti i cereali raffinati (riso brillato, farro, orzo e avena perlati, pasta raffinata); le verdure devono essere consumate cotte e non crude perché le fibre potrebbero irritare il colon; se le vogliamo anche crude si inseriscono solo sotto forma di estratti; la frutta va preferita senza buccia; vanno eliminati i semi oleosi e ridotta la frutta secca; i legumi devono essere decorticati e consumati in piccole dosi e solo se non ci creano dolori.
- Consumare tutti i giorni qualche cucchiaio di crema di riso o avena preparata a partire dal cereale integrale stracotto e poi passato con passaverdure. Questa preparazione ha lo scopo di lenire le mucose.
- Introdurre yogurt o kefir d’acqua quotidianamente.
- Evitare i dolci ed eventualmente sostituirli con un frutto cotto con aggiunta di un pizzico di cannella.
- Consumare pane non integrale lievitato con pasta madre.
- Alcune persone faticano a tollerare i piatti liquidi come minestre; una buona idea è quella di preferire allora zuppe dense di verdure tollerate e cereali raffinati.
- Preferire le cotture veloci, a vapore, alla piastra, al forno o cartoccio ed evitare le fritture e soffritti.
- Introdurre il Kuzu Bio (prodotto della cucina macrobiotica), una fecola dal potere disinfiammante. La si può aggiungere alle creme di riso o avena.
A causa delle diverse manifestazioni della sindrome da colon irritabile, le indicazioni contenute in questo menù non possono sostituire una visita specializzata dal biologo nutrizionista o dal medico di fiducia.
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Ecco un esempio di schema per una giornata tipo:
Colazione: latte di riso con porridge di fiocchi di avena e mela (senza buccia) con farina di nocciole
Ingredienti:
150 gr di latte di riso
30 gr di fiocchi di avena piccoli
120 gr di acqua
1 pizzico di sale
1 piccola mela senza buccia
10 gr di farina di nocciole o nocciole tritate.
una tisana al finocchio
Versare i fiocchi di avena in una piccola casseruola, aggiungere l’acqua e il sale e portare a bollore. Aggiungere anche il latte di riso e lasciare che l’avena assorba i liquidi. Versare in una scodella e aggiungere la farina di nocciole.
Saltare la mela a cubetti in una padella con un pizzico di sale e un cucchiaio di acqua, se necessario, e accompagnarla al porridge con la tisana al finocchio.
Spuntino della mattina: yogurt di soia al naturale arricchito con probiotici
Si tratta di prodotti che si trovano facilmente in commercio. E’ importante che non siano dolcificati (nemmeno con sciroppi vari, glucosio, saccarosio, agave…niente insomma) e che siano al naturale! Il gusto dello yogurt di soia anche al naturale non è così acido come quello tradizionale, anche senza dolcificanti ha un gusto morbido e apporta benefici al nostro apparato intestinale.
Pranzo: orzo perlato con carote e olio extravergine di oliva
Ingredienti per 2 persone:
120 gr di orzo perlato
600 ml di brodo vegetale
2 carote medie
1 cucchiaio di olio evo
curcuma a piacere
prezzemolo fresco
Versare l’olio in una pentola e cuocere per qualche minuto la carota tritata. Aggiungere l’orzo perlato per farlo tostare brevemente. Versare un paio di mestoli di brodo caldo e cuocere a fiamma media fino a cottura (ci vorranno circa 20 minuti) aggiungendo brodo all’occorrenza. Servire con una spolverata di prezzemolo fresco.
Spuntino del pomeriggio: pera cotta in acqua di kuzu con un pizzico di cannella con crema di riso e kuzu.
Ingredienti:
1 pera
1/2 cucchiaino di kuzu
1 pizzico di sale
malto di riso (facoltativo)
Taglia a cubetti una pera e mettila in una piccola padella con un dito d’acqua e un pizzico di sale. Cuoci per 3-5 minuti.
Diluisci il kuzu con poca acqua fredda e aggiungilo alle pere spegnendo il fuoco pochi secondi dopo. L’acqua delle pere di addenserà grazie al kuzu.
Aggiungi un cucchiaino di malto se preferisci un gusto più dolce e gustalo appena si sarà intiepidito.
Cena: crostini di pane con semi di finocchio (lievitato con pasta madre) con lenticchie rosse decorticate e zucca cotta al forno
Ingredienti per 2 persone:
100 gr di pane ai Semi di Finocchio
90 gr di Lenticchie Rosse Decorticate
1 carota tritata
1 cucchiaio di olio
1 pezzo di zucca delica (potete cuocerla con la buccia, ma toglietela prima di mangiarla)
Tagliare la zucca a fette o a cubetti, spennellare con poco olio, salare e cuocere al forno per una ventina di minuti fino a quando sarà tenera.
Intanto preparare un brodo vegetale con 300 ml di acqua. In una casseruola cuocere per qualche minuto la carota tritata nell’olio caldo e aggiungere le lenticchie sciacquate. Aggiungere il brodo e portare a cottura (ci vorranno circa 10-15 minuti). Salare verso fine cottura e servire come zuppa insieme al pane e alla zucca.
Alcune persone reagiscono bene all’eliminazione dalla dieta gli alimenti contenenti alcuni carboidrati: gli oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili. Secondo il principio della dieta Fodmap di origine australiana questi zuccheri sono osmoticamente attivi, vengono assorbiti poco e vengono facilmente fermentati dai batteri intestinali. L’accumulo di queste sostanze nell’intestino porta all’aumento dei liquidi e dei gas con conseguente gonfiore, meteorismo e crampi.
Gli alimenti incriminati vanno eliminati dalla dieta per circa 2-3 mesi e poi andranno reintrodotti uno per volta. E’ utile in questo caso farsi seguire da un nutrizionista per affrontare questo percorso in quanto è fondamentale comprendere quando un alimento introdotto ci crea ancora danni o meno.
Come abbiamo già detto, è utile assumere fermenti probiotici. I probiotici sono microrganismi viventi (Lattobacilli e Bifidobatteri) che possono portare ad una riduzione della produzione di gas e quindi ad un miglioramento dei sintomi gastrointestinali . Le cure devono essere portate avanti almeno per 6 mesi o più in base alla condizione del nostro intestino.
Ecco altre indicazioni sempre valide per combattere la colite:
- E’ bene anche fare pasti regolari nell’arco della giornata, preferibilmente i tre pasti principali più i due spuntini. Consumare la frutta a digiuno e non dopo i pasti.
- Non assumere cibi o bevande troppo calde o troppo fredde e masticare con calma concedendosi il giusto tempo. Evitate gli alcolici.
- Il caffè e il vino possono essere ridotti o eliminati in base alla condizione.
- La colite è spesso associata a fattori emotivi. E’ bene tenerne conto quando ci viene diagnosticato questo disturbo. Lo stress può stimolare gli spasmi del colon nelle persone affette da sindrome del colon irritabile.
Possiamo trovare aiuto anche dal mondo delle erbe. In primis il finocchio, sotto forma di semi con cui preparare tisane da bene dopo i pasti, ma anche lo zenzero, la cannella e la curcuma, eccellente spezia antinfiammatoria. Meglio evitare invece le spezie piccanti come il pepe, peperoncino, paprika, curry.
Si può provare anche l’argilla ad uso alimentare (Argilla Verde Ventilata Attiva – Essiccata al Sole)
da aggiungere in un bicchiere di acqua la sera e da bere la mattina a digiuno. L’argilla assorbe le tossine che irritano le mucose intestinali cosi come i gas in eccesso e ne favorisce l’eliminazione.
Infine ricordiamoci di praticare con regolarità la giusta attività fisica. Basta camminare 20-30 minuti tutti i giorni per avere degli ottimi benefici!
La rubrica del prossimo mese sarà interamente dedicata al diabete e al diabete gestazionale per capire come prevenirlo e come curarlo quando è già diagnosticato!
Intanto potete scriverci nei commenti o contattarci sulla pagina facebook di Serenella Cavinato Biologa Nutrizionista e sulla pagina di LadyVeg.
Un abbraccio
Serena & Serenella